Nuovo corso base di formazione per volontari e operatori pastorali delle Caritas parrocchiali (sessione autunnale 2024)

Ogni persona che desidera impegnarsi a vario titolo nei diversi servizi caritativi dovrebbe maturare la consapevolezza che la fonte primigenia da cui scaturisce qualsiasi azione di prossimità è l’Amore di Dio. Caritas Christi urget nos, ci ricorda San Paolo (2 Cor 5,14): solo se si è realmente conquistati dall’Amore del Signore Gesù il nostro agire è mosso in direzione del prossimo e del bene comune. Per promuovere e far progredire questa consapevolezza, la Caritas diocesana propone anche per il 2024 alcune sessioni formative per nuovi volontari e operatori pastorali delle Caritas parrocchiali. La formazione è parte essenziale e irrinunciabile del volontariato in Caritas e serve a far crescere la testimonianza comunitaria della carità, la quale si sviluppa anche nella misura in cui cresce il numero di persone formate alla carità; vale a dire di testimoni capaci di vivere nella quotidianità uno stile di vita impregnato di carità cristiana.

La Caritas diocesana propone un tipo di formazione che intende favorire la promozione della testimonianza comunitaria della carità. Si tratta di una dimensione essenziale: una delle principali modalità attraverso cui esprimere e realizzare la funzione prevalentemente pedagogica. Inoltre la formazione è un investimento per le comunità in quanto contribuisce allo sviluppo dell’agire Caritas in forme consone ai tempi e ai bisogni (cfr. art. 1 dello statuto), ad ogni livello.

A tale scopo la Caritas diocesana propone una prima sessione per l’anno pastorale 2024-2025 del “Corso base” di formazione, che inizierà lunedì 7 ottobre 2024 presso l’Auditorium del Palazzo Vescovile, dalle ore 15.30 alle 18.30.

A seguire le informazioni per l’iscrizione, le note logistiche e i contenuti dei moduli formativi:

MODULO

TEMATICHE 

DATA

1 Conoscenza dei partecipanti.  Una conoscenza personale su “che cos’è la testimonianza della Carità e che cosa non è; quali sono i motivi che ci spingono a fare volontariato”. “Ogni uomo è una storia sacra”. Lavoro di gruppo a partire da un contributo video.

 

Lunedì 7 ottobre 2024
(ore 15.30-18.30)
2 Cinquant’anni di Caritas, a partire dall’art. 1 dello Statuto (la “prevalente funzione pedagogica”). Testimonianze video di vari direttori e altri protagonisti in 50 anni di servizio. L’ascolto come dimensione propedeutica a qualunque servizio caritativo.

 

Lunedì 14 ottobre 2024
(ore 16.00-19.00)
3 Elementi teologico-pastorali, aspetti costitutivi e identitari sulla Caritas, partendo dalla Sacra Scrittura e dai documenti: Evangelizzazione e Testimonianza della Carità; La Carta pastorale; La Caritas parrocchiale.

 

Lunedì 21 ottobre 2024
(ore 16.00-19.00)
4 L’osservazione del disagio attraverso l’ascolto delle storie di vita. Come ascoltare le richieste, leggere i bisogni e orientarsi negli interventi. L’importanza di lavorare in rete.  Come lasciare “traccia” dell’ascolto delle storie di vita. Il Centro di Ascolto: funzione e compiti (Come testimoniare la carità nella comunità). Spunti per la progettazione socio-pastorale.

 

Lunedì 28 ottobre 2024
(ore 16.00-19.00)
5 L’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse: funzione e compiti. Accenni su Ospoweb e Ospo risorse (Quale aiuto per la comunità; quale animazione possibile). Dal locale al globale, dalla carità alla giustizia: l’educazione alla giustizia, alla pace e alla mondialità (il GDEM, funzioni e compiti). Gestione e rendicontazione amministrativa delle risorse.

 

Lunedì 4 novembre 2024
(ore 16.00-19.00)
6 Ascoltare Osservare e Discernere per animare la comunità. Privacy, tutela dei minori e degli adulti vulnerabili (secondo le indicazioni di Caritas Internationalis e Caritas Italiana). Verifica sul corso e indicazioni su possibili ambiti di impegno per il futuro.

 

Lunedì 18 novembre 2024
(ore 16.00-19.00)
7 Visita ad alcune “Opere segno“ della Caritas diocesana, accompagnati dagli operatori esperti.

 

Data e orario da definire

Clicca qui per scaricare il programma in pdf del corso.

Si chiede agli interessati, preferibilmente segnalati dai propri parroci, di inviare le adesioni alla Segreteria della Caritas diocesana entro martedì 1° ottobre 2024 al seguente indirizzo di posta elettronica: segreteria@caritasiglesias.it; comunicando il nome, il cognome, il numero di telefono e la comunità parrocchiale di riferimento.

La Caritas diocesana

La musica è un importante strumento per promuovere la testimonianza della carità

Sabato 7 settembre 2024, si è tenuta la serata di sostegno al progetto Emporio della Solidarietà, promossa dalla Parrocchia Vergine della Neve di Villamassargia.

Un centinaio di persone ha preso parte all’iniziativa di sensibilizzazione sulle tematiche della solidarietà, nel piazzale della chiesa parrocchiale della Vergine della Neve di Villamassargia. Grazie alla musica d’autore offerta dal gruppo Dagnino & Friends si è potuto riflettere sull’importanza che nel campo della solidarietà, così come avviene nella musica, ciascuno faccia la propria parte per garantire l’armonia del bene comune.

Alla presenza di alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale, di diversi collaboratori parrocchiali e degli Scout della comunità di Villamassargia, il direttore della Caritas diocesana e la referente del progetto Emporio della Solidarietà, insieme al parroco e al sindaco, hanno illustrato ai presenti la finalità di quest’importante servizio, incoraggiando i presenti a rendersi corresponsabili di un impegno e di un’attenzione nei confronti del prossimo che non siano episodici, ma che contribuiscano a generare e a far crescere una cultura della carità come germe di pace e di giustizia sociale.

Quando la Scuola incontra la Caritas

Dopo l’esperienza della visita alla Scuola primaria “Pietro Allori” di Iglesias da parte della Caritas diocesana, avvenuta a gennaio scorso, il progetto di Service Learning “Io voglio esserci” ha avuto un momento importante in occasione del convegno tenutosi il 4 giugno. A conclusione del progetto, riportiamo l’intervista all’insegnante Enrica Ena, referente dello stesso.

Com’è nata l’idea di coinvolgere anche la Caritas diocesana di Iglesias nel progetto di Service-Learning denominato “Io voglio esserci”?
L’idea è stata una conseguenza naturale del lavoro di mappatura delle realtà solidali presenti nel territorio, da cui siamo partiti con l’avvio del progetto. Questa ha reso subito evidente che la Caritas è una realtà fondamentale che lavora proprio nella direzione di ciò che era al centro del nostro interesse. Perciò abbiamo avviato subito i contatti. La bella apertura che abbiamo trovato ha fatto il resto.

Vuoi spiegarci di che cosa si tratta?
Intanto mi sembra importante dire che cosa è il Service-Learning. Si tratta di una proposta pedagogica che unisce il Service (servizio) al learning (apprendimento), che consente agli studenti di appropriarsi degli strumenti culturali e delle abilità sociali con azioni concrete, assumendo un ruolo attivo a vantaggio del contesto nel quale vivono. “Io voglio esserci” è nato come percorso di ricerca-azione all’interno della Formazione sul Service Learning, proposta da “Il cambiamento nasce da dentro”, e sviluppato da una rete appositamente costituita, guidata dall’Istituto Pietro Allori di Iglesias. Il nostro progetto, nello specifico, ha coinvolto la classe 1ª A e le classi 3ª A e 3ª B della scuola primaria di via Roma, guidato dalle coordinatrici delle classi. Con me, le colleghe Maria Francesca Marras e Chiara Pinna. La prima fase ci ha visti impegnati con l’esplorazione dei bisogni fondamentali e delle realtà solidali presenti nel nostro territorio. Di seguito è nato un percorso di approfondimento, grazie al quale i bambini hanno potuto individuare un bisogno di cui occuparsi direttamente, dando vita a un Emporio dei bambini per i bambini. Messo a fuoco il bisogno, abbiamo lavorato per allestire lo spazio-emporio in cui raccogliere donazioni (grembiuli, zaini, materiale scolastico, ecc.) da mettere a disposizione di chi ne ha necessità. Ha preso vita un percorso trasversale che ha coinvolto le diverse discipline. Particolarmente importanti sono stati il lavoro di indagine, le attività utili a preparare e a documentare incontri e visite sul territorio, l’organizzazione di vere e proprie assemblee a cura dei bambini per coinvolgere i compagni dell’intera scuola, la raccolta organizzata delle donazioni, l’organizzazione della giornata finale.

Avevi già avuto modo di conoscere la Caritas in passato?
Avevo una conoscenza molto superficiale, tant’è che più volte mi sono trovata ad affermare che l’incontro con la Caritas mi ha aperto un mondo. Ho conosciuto un impegno straordinario, che coinvolge operatori e volontari di grande sensibilità e attenzione. Le opere-segno presenti nel nostro territorio sono presidi veramente importanti che devono essere conosciute e meritano un impegno diffuso. Quando si vive una situazione di fragilità è molto importante sapere di non essere soli.

Dopo l’incontro degli operatori Caritas a scuola con gli alunni e le insegnanti, i volontari e gli operatori hanno potuto accogliervi nei loro servizi. Che tipo di esperienza è stata? Quali le ricadute a livello didattico?
Quando la Caritas è venuta a scuola, rappresentata da Emanuela Frau e Valentina Diana, il desiderio di andare oltre è nato immediatamente. Davanti ai nostri occhi si è aperta una realtà straordinaria che volevamo conoscere e far conoscere in modo più diretto, visitando proprio le opere-segno. Questa scelta è stata centrale nel nostro progetto, in quanto si sono resi necessari degli incontri di co-progettazione che hanno dato vita a una vera e propria alleanza. Per i bambini, che apprendono dall’esperienza, è stato molto importante recarsi nelle strutture, conoscere gli operatori, ascoltare direttamente dalle loro voci la funzione e l’organizzazione di ognuna, la gestione dei bisogni, e soddisfare, con le domande, le più diverse curiosità. È stata proprio da una di queste visite, quella all’Emporio della Solidarietà, che ha preso vita l’idea dell’Emporio dei bambini per i bambini. Per capirci: il nostro non è stato un lavoro in più. Abbiamo fatto didattica per competenze.

Il 4 giugno è stato realizzato un bel Convegno. Puoi descriverlo brevemente?
Il Convegno è stato per noi la conclusione di un percorso formativo e di ricerca-azione articolato su due anni scolastici, con la guida del Prof. Italo Fiorin, dell’Università LUMSA di Roma. È stata una giornata importante perché siamo riusciti a mettere insieme tutti: le scuole coinvolte nel progetto, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale e dell’Ufficio scolastico regionale, i genitori, gli Enti e le Associazioni che hanno collaborato alla realizzazione dei progetti (oltre alla Caritas, erano presenti Casa Emmaus Società Cooperativa Sociale, l’Associazione Elda Mazzocchi Scarzella di Domusnovas, l’Assessorato ai Servizi Sociali). La cosa più importante è stata la restituzione curata direttamente dai bambini del nostro Istituto (IC “Pietro Allori” di Iglesias) e dai ragazzi della scuola secondaria di secondo grado (Liceo “C. Baudi di Vesme” di Iglesias).

Secondo te, il Convegno potrebbe costituire l’inizio di qualcosa con specifiche finalità a lungo termine?
Sì, preferisco pensarlo come inizio di qualcosa. Il nostro interesse è proprio quello di rendere il Service-Learning una pratica diffusa, perché lavorare pensando gli apprendimenti all’interno di
percorsi significativi a vantaggio della comunità diventi una realtà. Se ogni scuola si impegnasse anche solo a un piccolo progetto in questa direzione, potremmo assistere a un grande cambiamento. Per noi il progetto è solo all’inizio e abbiamo già ipotizzato la sua prosecuzione, estendendo il coinvolgimento ad altre classi, anche oltre la nostra scuola.

Prevedi che in futuro possa proseguire la collaborazione con la Caritas diocesana di Iglesias?
Io me lo auguro. Sono fermamente convinta che il coinvolgimento degli studenti in attività come questa, sin da piccoli, possa costruire sensibilità e attenzione e educare all’impegno per la propria
comunità.

Emanuela Frau

Sabato 7 settembre 2024. Serata della solidarietà a Villamassargia

La Parrocchia Vergine della Neve di Villamassargia, in collaborazione con la Caritas diocesana e il Gruppo Scout Villamassargia 1, invita a un evento musicale per una raccolta a sostegno dell’Emporio della Solidarietà che si terrà sabato 7 settembre, alle ore 21.00, presso il piazzale della chiesa parrocchiale.

La serata sarà animata dal gruppo Dagnino & Friends Live.

Durante l’evento sarà possibile donare prodotti alimentari (confezionati), prodotti per l’igiene personale e domestica, nonché cancelleria scolastica. Tutte le donazioni saranno messe a disposizione dell’Emporio della Solidarietà, per essere conferite ai beneficiari del servizio attraverso le modalità previste dal progetto.

L’accoglienza come ponte per la pace in Ucraina

Dal 5 al 19 agosto la diocesi di Iglesias ha ospitato 99 bambini e ragazzi ucraini insieme ai loro accompagnatori nell’ambito dell’iniziativa “È più bello insieme”, promossa da Caritas italiana, Caritas Spes (una delle Caritas dell’Ucraina) e sostenuta dalla Conferenza Episcopale Italiana. L’iniziativa, avviata la prima volta in altre diocesi nell’estate dello stesso anno in cui è scoppiata la guerra in Ucraina, ha visto alloggiare bambini e ragazzi ucraini prevalentemente di età preadolescenziale, provenienti da Zhytomyr, Kiev, Lutsk e Kharkiv nelle seguenti strutture: “Casa di Nazareth” a Iglesias, “Posada Cammino Minerario di Santa Barbara” a Carbonia e “Villa Aurora” a Carloforte. Momenti di svago e divertimento hanno occupato le giornate per lo più balneari, durante le quali i ragazzi hanno potuto godere delle bellezze naturali dal mare di Carloforte, Portopaglietto, Spiaggia di Mezzo, Is Solinas, alle grotte di Santa Barbara e delle bellezze culturali come le visite ai centri storici e alle chiese, partecipando ai riti delle feste cittadine.

Tra i momenti più intensi e significativi di queste giornate se ne possono menzionare du: l’incontro con le Sorelle Povere di Santa Chiara e l’Amministratore apostolico diocesano, cardinale Arrigo Miglio, al Santuario della Madonna del Buon Cammino a Iglesias l’11 agosto, giorno in cui la Chiesa ricorda Santa Chiara di Assisi; e la Santa Messa a Villamassargia, alla chiesa parrocchiale della Madonna della neve, presieduta dal parroco don Maurizio Mirai e alla quale ha preso parte anche don Bogdan Markhevka, residente a Cagliari, che ha proposto un’omelia sia in italiano sia in ucraino a beneficio dei giovani ospiti suoi connazionali. Racconti di comunità e collaborazione arrivano anche dalle parrocchie di Carloforte, San Carlo Borromeo e San Pietro Apostolo, che si sono unite in un’unica grande famiglia accogliente, dalla Beata Vergine Addolorata di Carbonia, che ha fornito un insostituibile supporto umano e logistico al gruppo ospite nella Posada, così come dalle comunità parrocchiali di Portoscuso e Paringianu.

“È stata una grande esperienza per tutta la comunità, racconta Raffaele Callia direttore della Caritas diocesana a conclusione dell’accoglienza. “Abbiamo sperimentato le radici più profonde dell’animazione pastorale, che è l’obiettivo primario della Caritas. Impegno che abbiamo portato avanti con senso di responsabilità e al meglio delle nostre possibilità, grazie alla regia di Simone Cabitza, nostro referente per l’Area promozione umana, che ha coordinato il prima, il durante e il dopo, alla presenza di ben 11 mediatori linguistici residenti in Sardegna da anni e all’aiuto di tantissime persone e istituzioni che hanno dato disponibilità dopo essere venuti a conoscenza dell’iniziativa. Prezioso il contributo degli Scout, delle comunità ecclesiali (parrocchie, gruppi, movimenti e associazioni), degli istituti scolastici, così come è stata fondamentale la collaborazione con le Amministrazioni comunali che, oltre al supporto nelle varie esigenze logistiche, hanno voluto conoscere di persona i bambini e i ragazzi portando loro il saluto della cittadinanza. Questo scambio di amicizia è stato così intenso che durante gli incontri i giovani ospiti hanno più volte omaggiato i partecipanti con balli e canti tipici delle loro zone di origine. Uno dei contributi più forti, che rimarrà nel cuore di tutti, è arrivato dalla sedicenne Irina che il giorno dell’incontro a Carbonia ha affidato ai presenti un messaggio scritto dai contenuti molto significativi e profondi sulle difficoltà del sentirsi a casa, con il rischio di non averne più una, e sul come l’arte l’abbia sempre aiutata nei momenti più difficili.

Quest’esperienza di accoglienza, dai contenuti umani straordinari, ha ricevuto un plauso unanime. È stata definita una benedizione per le comunità e rimarrà nel cuore di tanti. Esperienza che deve sollecitare le coscienze affinché l’idea della guerra non diventi un’abitudine essendo fondamentale fare la propria parte ogni giorno, anche nel poco, per costruire la pace.

Ilaria Perduca