Presentazione del primo Rapporto diocesano su povertà ed esclusione sociale

Un momento della presentazione del Rapporto (Sala Polifunzionale del Comune di Carbonia)

Il 30 novembre, nella Sala Polifunzionale del Comune di Carbonia, l’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse (OPR) della Diocesi di Iglesias ha presentato il “Rapporto diocesano sulle povertà 2018”. Hanno preso parte all’iniziativa il Vescovo, Mons. Zedda, il Sindaco (Paola Massidda) e l’Assessore alle politiche Sociali (Loredana La Barbera) del Comune di Carbonia, Amministratori del territorio, sacerdoti, rappresentanti di numerose associazioni di volontariato e un folto pubblico, a dimostrare l’attenzione e la sensibilità verso il tema affrontato.

Nel suo intervento, il Vescovo ha richiamato i concetti principali espressi dal Pontefice nel messaggio per la II Giornata mondiale dei poveri, sottolineando come l’attenzione alle storie, ai volti, alle sofferenze dei fratelli, alle situazioni di povertà antiche e nuove debbano costituire lo stile di vita delle comunità cristiane, chiamate a testimoniare quotidianamente la carità. La Chiesa esprime questa particolare attenzione con numerose azioni e servizi ma, allo stesso tempo, con la consapevolezza di non poter offrire da sola risposte risolutive; per questo motivo ricerca e promuove forme di collaborazione con altri soggetti, ecclesiali e non, pubblici e privati.

Con l’obiettivo di acquisire un’adeguata competenza nella lettura dei bisogni, delle povertà, dell’emarginazione presenti nel territorio, è nato l’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse (OPR), uno strumento che la Chiesa diocesana, attraverso la Caritas, mette a disposizione della comunità cristiana ma anche delle  istituzioni civili e dell’opinione pubblica nel suo complesso.

Il Rapporto diocesano sulle povertà, presentato in quest’occasione, vuole appunto essere di stimolo per un  approfondimento delle situazioni di povertà, di disagio, di emarginazione e di esclusione sociale vissute da molte famiglie del territorio, rilevate dall’OPR, attraverso le informazioni registrate dai Centri di ascolto Caritas presenti nel territorio. Il più importante gesto di carità che come Chiesa siamo chiamati a compiere nei confronti del prossimo è appunto quello di ascoltare: per renderlo concreto prendono avvio in Caritas i Centri di ascolto attraverso i quali, ogni persona che vi si rivolge, può sentirsi accolta e riconosciuta.

Nel Rapporto (consultabile qui)  sono riportati, oltre al profilo socio-anagrafico delle persone ascoltate nel triennio 2015-2017, i bisogni, le richieste e gli interventi che la Caritas opera insieme ad altri soggetti ecclesiali e non. I dati riportati si riferiscono alle persone transitate almeno una volta nei Centri di ascolto o in altre opere segno della Caritas o di ispirazione cristiana. Il primo colloquio segna l’avvio di un percorso di relazione e accompagnamento che implica diversi incontri: infatti, alle 740 persone ascoltate, nel 2017, corrispondono oltre 5.000 colloqui sostenuti dagli operatori.

Capire quali siano i bisogni delle persone dipende molto dalla capacità di analisi e dalla sensibilità di chi conduce l’ascolto poiché non sempre essi sono direttamente espressione delle richieste avanzate, ma possono essere riconducibili a situazioni di difficoltà o disagio vissute all’interno del nucleo familiare di cui la persona è portavoce (nel 2017 sono stati rilevati per il 33,9% bisogni di tipo economico e per il 28,5% problemi di occupazione/lavoro, tenuto conto del fatto che il 60,7% delle persone ascoltate è disoccupato). Per quanto riguarda le risposte, nel corso del 2017, a fronte delle 6.007 registrazioni di richieste d’aiuto, i dati dei Centri di ascolto hanno permesso di rilevare 5.620 interventi. Il tipo di intervento posto in essere più frequentemente dagli operatori è la fornitura di beni e servizi materiali (73,0%). Diversi gli interventi sul versante economico e del microcredito. Vi sono anche interventi dedicati in modo particolare ai giovani (nuovi poveri), il cui valore aggiunto è dato dalla sinergia con le istituzioni scolastiche della Diocesi: grazie alla sensibilità dei dirigenti e degli insegnanti, vengono individuati per ogni istituto degli studenti che si siano distinti per profitto e al tempo stesso si trovino in una situazione familiare di difficoltà. A loro vengono destinati degli assegni di sostegno allo studio, come incentivo a proseguire il proprio percorso scolastico.

A proposito dei progetti di promozione umana integrale promossi dalla Caritas diocesana, ha destato particolare interesse la proposta degli “Orti solidali di Comunità”, una delle risposte offerte per provare ad accogliere i bisogni, il disagio, prima di tutto sicuramente dal punto di vista umano; ciò rappresenta anche un tentativo di accompagnamento verso nuovi orientamenti professionali e di vita. È stato proiettato un video sull’esperienza in atto; un video di forte impatto che è stato seguito con grande interesse da tutti i presenti. Una risposta che va nella giusta direzione, come hanno sottolineato il sindaco e l’Assessore alle politiche sociali del comune di Carbonia.

La Caritas diocesana