Quando non hai punti di riferimento e il contesto familiare è fragile ti senti persa nel vuoto. Un disguido economico può capitare a tutti, così come un momento di bisogno per il quale ritieni di doverti rivolgere al Centro d’ascolto della Caritas. È così che vieni sostenuta e scopri che quell’istante si rivela un momento di apertura e di svolta per la tua vita.
Questa è la storia di una giovane ragazza, Rachele (un nome di fantasia), che ha riscoperto sé stessa e quanto di buono c’è in lei, anche grazie all’aiuto di un buon ascolto. La ragazza, ascolto dopo ascolto, passo dopo passo, entrando in relazione con le volontarie del Centro d’ascolto “Marta e Maria” della Caritas diocesana, si è aperta raccontando la propria storia, rimarcando tra una lacrima e l’altra di sentirsi perduta: così giovane e – solo apparentemente – senza nessun obiettivo davanti a sé.
Ed è proprio durante i diversi ascolti che è emersa la voglia di rimettersi in gioco e poter realizzare un sogno. Così le è stato proposto un corso professionale come Operatore socio-sanitario (OSS), che la ragazza ha frequentato fino a raggiungere il traguardo finale. Con una qualifica in mano la vita ha un sapore diverso. Alle lacrime di disperazione si sostituiscono quelle di gioia. Ora può mettere in pratica le cose che ha imparato e volare alto con le proprie ali.
Abbiamo raccolta dalla ragazza una breve testimonianza (che riportiamo sotto) perché sia d’esempio alle tante persone che vorrebbero ritrovare se stesse dopo aver attraversato momenti di sconforto.
Quando mi hanno proposto di frequentare il corso di Operatrice socio-sanitaria ho accolto subito questa opportunità. Bisogna cogliere ogni opportunità che la vita ti offre: se te la lasci sfuggire ci vorrà del tempo prima che si ripresenti o potrebbe addirittura non ripresentarsi mai più.
Prima di frequentare il corso soffrivo molto; pareva che non si aprisse nessuna porta… E quando le aspettative sono ridotte a zero e ti capita una bella opportunità, come quella che è capitata a me, è allora che si apprezza veramente ciò che si ha.
Ci sono due modi per essere felici: tentare di migliorare la realtà in cui vivi o abbassare le proprie aspettative: durante il corso mi sono impegnata non solo perché mi è stata data un’opportunità ma perché essa poteva rappresentare per me un vero e proprio cambiamento di vita.
Il corso prevedeva due fasi: una teorica e un’altra pratica (un tirocinio presso una struttura); soprattutto durante il tirocinio mi sono resa conto che “accoglienza vuol dire costruire ponti tra le persone” e che tra le cose più belle vi è senza dubbio quella di fare un lavoro che ti piace e che ti fa sentire viva.
Dopo aver terminato il corso è cambiato qualcosa in me. Se dovessi riassumere in poche parole cosa ho appreso riguardo al lavoro dell’OSS direi così: passione, amore, pazienza e competenza.
Il lavoro che mi troverò a fare mi porterà ad essere in contatto con le persone, anche in situazioni particolari. Il lavoro che ho scelto mi piace e mi sento fortunata per questo. L’obiettivo dell’Operatore socio-sanitario è quello di creare benessere, infondere serenità, stimolare e sostenere l’autonomia delle persone. Proprio ciò di cui ho avuto bisogno anch’io, prima di rivolgermi al Centro di ascolto.
Il corso di formazione ha permesso a Rachele di farle riscoprire la propria identità e le aspirazioni personali, mettendo in luce le proprie risorse. Nel valorizzare la funzione pedagogica del Centro d’ascolto della Caritas è stato possibile un arricchimento non solo per lei ma anche per il gruppo dei volontari che per un anno ha seguito la ragazza. Dopo averle teso la mano nei momenti bui, passo dopo passo è arrivato il conseguimento del titolo professionale. La sua felicità è divenuta anche la gioia dei volontari del Centro di ascolto.
A cura del Centro di ascolto “Marta e Maria” di Iglesias