Il Santo Padre ha nominato il nuovo Vescovo della Diocesi di Iglesias

Sabato 30 novembre 2024, Papa Francesco ha nominato Vescovo della Diocesi di Iglesias il Rev.do Mario Farci, del clero dell’Arcidiocesi Metropolitana di Cagliari.

La Caritas diocesana, grata al Signore e al Santo Padre Francesco per l’attenzione alla nostra Diocesi, si unisce con gioia agli auguri per un proficuo servizio a Mons. Farci, assicurando il ricordo nella preghiera.

Un pensiero di profonda gratitudine e un ricordo nella preghiera per Sua Eminenza il Cardinale Arrigo Miglio, che in questi anni ha svolto il servizio di Amministratore Apostolico con attenzione, cura e affetto per il nostro territorio.

Messaggio del Cardinale Miglio alla Diocesi di Iglesias

Una delegazione della Caritas Hellas visita la diocesi di Iglesias

In occasione della vista alla Delegazione regionale Caritas Sardegna, il 14 novembre una delegazione di Caritas Hellas (Caritas Grecia) ha fatto tappa nella città di Iglesias, accolta dalla Caritas diocesana. Tale gemellaggio, che vide anche la delegazione sarda ospite a più riprese, a Salonicco e ad Atene, rientra nella proposta di “dono” che Caritas Italiana fece a Papa Francesco nel 2021, in occasione del 50° anno di fondazione dell’organismo pastorale voluto da San Paolo VI. Un gemellaggio che si caratterizza per il cammino condiviso che le 16 regioni ecclesiali stanno svolgendo con altrettante Caritas nazionali, in comunione come Chiese sorelle.

In un clima di gioia, condivisione e convivialità, la delegazione greca, guidata da mons. Georgios Altouvas, Arcivescovo di Corfù, Zante e Cefalonia e Amministratore apostolico del Vicariato di Salonicco e composta da Anna Maria Stella Foscolou, Presidente di Caritas Hellas, Maria Alverti, Direttrice di Caritas Hellas, Ioannis Xenopoulos (Young Caritas Hellas), Ramona Echeveste, direttrice di Caritas Atene, è stata accolta dal direttore della Caritas diocesana di Iglesias, Raffaele Callia, e da un nutrito numero di volontari ed operatori.

Durante la mattinata hanno potuto visitare la chiesa di San Francesco e la cattedrale di Santa Chiara, con l’annesso museo diocesano. La delegazione greca ha mostrato grande attenzione e interesse durante le visite guidate, in particolare per il retablo della Vergine del parto di Antioco Mainas, custodito nella chiesa di San Francesco, e per i cammini di fede che la diocesi sta costruendo e raccontando sul Santo Martire Antioco, l’evangelizzatore della terra sarda.

 

La mattinata si è conclusa con l’incontro al palazzo vescovile insieme all’Amministratore apostolico, il cardinale Arrigo Miglio, con uno scambio di racconti sulla popolazione, la cultura, le tradizioni e la storia di entrambe le terre. Particolare attenzione ha suscitato la descrizione dei riti della Settimana Santa, molto attesi e sentiti dalla popolazione iglesiente e non solo. Da Anna Maria Stella Foscolou, Presidente di Caritas Hellas, si è registrata una forte dimostrazione di affetto per l’impegno dimostrato dalla Chiesa Cattolica italiana nel suo servizio di apostolato, con una sottolineatura al valore del volontariato così ben radicato in Italia. Immancabile lo scambio di doni simbolo di fratellanza e unione.

Le attività sono poi proseguite nel pomeriggio con l’incontro tra la delegazione greca, l’équipe della Caritas diocesana, i giovani in Servizio Civile e alcuni referenti dei principali servizi. L’importanza della formazione è stata una delle tematiche più discusse ed è emerso ancora una volta l’impegno del servizio dei volontari, con i racconti sulla dedizione nel mettersi gratuitamente al servizio del prossimo.

La giornata si è infine conclusa al Centro direzionale con un colloquio con l’Assessore comunale alle Politiche sociali e dell’inclusione sociale Angela Scarpa e il Segretario comunale, che hanno accolto la delegazione a nome dell’Amministrazione comunale.

Si è trattato di una giornata volata via piacevolmente e che ha rinnovato i legami di amicizia e di collaborazione, con un invito a ritrovarsi ancora e presto di nuovo insieme.

Ilaria Perduca

 

Indicazioni per vivere l’VIII Giornata mondiale dei poveri (17 novembre 2024)

Domenica 17 novembre 2024, XXXIII domenica del Tempo Ordinario, anche la nostra Chiesa diocesana è chiamata a celebrare l’ottava Giornata mondiale dei poveri, guidata dal messaggio del Papa dal titolo “La preghiera del povero sale fino a Dio” (Sir 21,5).

Per la nostra comunità si propongono occasioni di riflessione, gesti di solidarietà e momenti di preghiera, per i poveri e con i poveri.

 

Preghiera per i poveri e con i poveri

Per quanto possibile, nelle celebrazioni eucaristiche del 16 e del 17 novembre si condivida il messaggio del Santo Padre Francesco, il cui estratto sarà pubblicato nel nostro giornale diocesano. Si sviluppi in ogni caso una particolare attenzione a questi temi durante le celebrazioni eucaristiche e si contemplino delle specifiche intenzioni nella preghiera dei fedeli (alcune proposte verranno pubblicate nel giornale diocesano).

L’11 novembre, alle ore 19.00, presso la chiesa parrocchiale di San Ponziano in Carbonia, sarà celebrata una veglia diocesana di preghiera. Invito tutti i fedeli alla partecipazione, in particolare quanti svolgono un servizio caritativo nelle nostre parrocchie e nei vari servizi caritativi diocesani, chiedendo loro di estendere l’invito a quanti – in vario modo – si rivolgono alla comunità ecclesiale nel momento del bisogno. Accogliamo l’invito rivoltoci dal Santo Padre nel suo messaggio per la prossima Giornata mondiale dei poveri, nel quale ci ricorda che “la peggior discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale”.

 

Prossimità concreta per i poveri e con i poveri

Invito ogni battezzato e ogni comunità cristiana della nostra diocesi a lasciarsi coinvolgere con impegno non solo nella riflessione e nella preghiera ma anche nella solidarietà per i poveri. Il Vangelo della carità ci chiede un impegno quotidiano, non relegato a una sola giornata. Si invitano i parroci a promuovere tra i fedeli delle rispettive comunità parrocchiali una maggiore conoscenza delle opere-segno promosse nella nostra Chiesa diocesana, le quali restano a disposizione per consentire, attraverso il dialogo con i volontari presenti, di “venire e vedere” cosa fa la comunità ecclesiale e cosa si potrebbe fare in termini di volontariato per contribuire a migliorare l’esistente. L’elenco completo dei servizi caritativi è consultabile al seguente link del portale della Caritas diocesana di Iglesias: https://www.caritasiglesias.it/contatti/

 

Maggiore consapevolezza sui poveri e sulle povertà

La povertà, come ci insegnano gli studi e le ricerche esistenti, è un fenomeno multidimensionale. In questo senso appare importante avere contezza della portata del fenomeno nella sua complessità, anche attraverso il servizio di quanti, all’interno della Chiesa, come nel caso della Caritas, ascoltano e osservano sistematicamente il disagio dei nostri fratelli. A questo proposito segnalo che la Delegazione regionale della Caritas, il 12 novembre p.v., presenterà a Cagliari il Report su povertà ed esclusione sociale in Sardegna 2024 (disponibile da quel giorno sul portale www.caritassardegna.it). Il tema di approfondimento dell’edizione di quest’anno è la povertà delle famiglie con minori in Sardegna, fenomeno che rappresenta una ferita aperta anche nelle nostre comunità.

 

Iglesias, 07 novembre 2024
Cardinale Arrigo Miglio

Il 12 novembre la presentazione del XIX Report regionale su povertà ed esclusione sociale e dell’VIII Rapporto annuale 2024

Martedì 12 novembre 2024, in vista della VIII Giornata mondiale dei Poveri indetta da Papa Francesco, alle ore 9.30 nella Sala Anfiteatro della Regione Autonoma della Sardegna a Cagliari (via Roma 253) si terrà la presentazione del XIX Report regionale su povertà ed esclusione sociale 2024, dal titolo “Affamati di futuro”, e dell’VIII Rapporto annuale 2024, dal titolo “Desiderosi di futuro. L’azione delle Caritas della Sardegna nel contrasto della povertà in famiglie con minori”.

Verranno esaminate le problematiche emergenti relative alla povertà e ai bisogni rilevati sul territorio regionale nel 2023/2024, sulla base dei dati forniti dai Centri d’ascolto delle Caritas diocesane della Sardegna, strumenti privilegiati di incontro e osservazione del disagio. Il Rapporto di quest’anno contiene un approfondimento sul tema della povertà delle famiglie con minori in Sardegna.

Oltre all’analisi delle povertà, verrà fornita anche la descrizione di alcune risposte progettuali proposte dalle Caritas diocesane della Sardegna per il supporto delle famiglie con minori.

 

 

 

Saluti

On.le Alessandra TODDE, Presidente della Regione Autonoma della Sardegna

S.E. Mons. Giuseppe BATURI, Arcivescovo di Cagliari e Segretario della CEI

S.E. Mons. Antonello MURA, Vescovo di Nuoro e di Lanusei e Presidente della CES

Interventi

Presentazione del XIX Report su povertà ed esclusione sociale in Sardegna 2024
Dott. Raffaele CALLIA, Responsabile del Servizio studi e ricerche della Caritas regionale

Illustrazione del VIII Rapporto annuale 2024
Dott.ssa Maria Chiara CUGUSI, Referente del Servizio Comunicazione della Caritas regionale

Coordina

Don Marco STATZU, Delegato regionale Caritas Sardegna

18 ottobre 2024. Seminario “Raccontare il territorio. I bisogni di salute integrale nel Sulcis Iglesiente”

Venerdì 18 ottobre 2024, dalle ore 14.00 alle ore 17.00, nel Centro giovanile Santa Barbara a Iglesias (piazza Gorizia 15) si svolgerà il seminario “Raccontare il territorio. I bisogni di salute integrale nel Sulcis Iglesiente”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna, dall’Agenzia Redattore Sociale, dalla Delegazione regionale Caritas Sardegna, dall’UCSI Sardegna e dalla Delegazione regionale della FISC (Federazione Italiana settimanali cattolici).

Si tratterà di un momento di riflessione e confronto – il quinto e ultimo promosso nell’ambito della II edizione del ciclo di seminari formativi “Raccontare il territorio” – sulle problematiche relative al tema della salute nel territorio ma anche sulle risorse presenti e sulle potenzialità da valorizzare con il concorso di tante realtà pubbliche e del privato sociale.

Dopo l’introduzione di Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, ci saranno i saluti di Andrea Pala, presidente UCSI Sardegna, di Roberto Comparetti, delegato regionale FISC (Federazione Italiana settimanali cattolici), di Raffaele Callia, direttore Caritas diocesana di Iglesias e responsabile Servizio studi e ricerche Caritas Sardegna.

A seguire, interverranno Stefano Caredda, direttore dell’Agenzia Redattore Sociale; Emilio Gariazzo, già medico chirurgo della ASL Sulcis Iglesiente; Gesuina Intilla, direttore del Centro di Salute Mentale della ASL Sulcis Iglesiente; Valeria Deplano, direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della ASL Sulcis Iglesiente; Annalisa Atzei, Presidente ABIO Iglesias.

Infine, un momento di dibattito e confronto coordinato da Giampaolo Atzei, direttore del settimanale Sulcis Iglesiente Oggi.

I giornalisti partecipanti avranno diritto a 3 crediti formativi.

6-7 ottobre 2024. Preghiera e digiuno per la pace. L’iniziativa della CEI

Raccogliendo l’invito di Papa Francesco, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana invita le comunità ad unirsi alla preghiera del Rosario di domenica 6 ottobre e a vivere la giornata di preghiera e di digiuno del 7 ottobre.

In occasione del primo anniversario dell’attacco terroristico di Hamas a Israele, la comunità ecclesiale è invitata a pregare per invocare il dono della pace. Il giorno 6 ottobre il Papa si recherà alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per recitare il Rosario e pregare la Madonna, chiedendo la partecipazione di tutti i membri del Sinodo dei vescovi. Tutti sono invitati ad unirsi alla preghiera del Rosario di domenica 6 e a vivere la giornata di preghiera e di digiuno del 7 ottobre.

«Non dobbiamo stancarci di chiedere che tacciano le armi, di pregare perché l’odio faccia spazio all’amore, la discordia all’unione. È tempo di fermare la follia della guerra: ognuno è chiamato a fare la propria parte, ognuno sia artigiano di pace», afferma il cardinale Zuppi.

In una lettera indirizzata alla Diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme e che a ben vedere vale per tutto il mondo, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ricorda quando il 7 ottobre «la Terra Santa, e non solo, è stata precipitata in un vortice di violenza e di odio mai visto e mai sperimentato prima. In questi dodici mesi abbiamo assistito a tragedie che per la loro intensità e per il loro impatto hanno lacerato in maniera profonda la nostra coscienza e il nostro senso di umanità».

Questo il testo della preghiera per la pace contenuto nella lettera del patriarca:

Preghiera per la pace

Signore Dio nostro,
Padre del Signore Gesù Cristo
e Padre dell’umanità intera,
che nella croce del Tuo Figlio
e mediante il dono della sua stessa vita
a caro prezzo hai voluto distruggere
il muro dell’inimicizia e dell’ostilità
che separa i popoli e ci rende nemici:
manda nei nostri cuori
il dono dello Spirito Santo,
affinché ci purifichi da ogni sentimento
di violenza, di odio e di vendetta,
ci illumini per comprendere
la dignità insopprimibile
di ogni persona umana,
e ci infiammi fino a consumarci
per un mondo pacificato e riconciliato
nella verità e nella giustizia,
nell’amore e nella libertà.

Dio onnipotente ed eterno,
nelle Tue mani sono le speranze degli uomini
e i diritti di ogni popolo:
assisti con la Tua sapienza coloro che ci governano,
perché, con il Tuo aiuto,
diventino sensibili alle sofferenze dei poveri
e di quanti subiscono le conseguenze
della violenza e della guerra;
fa’ che promuovano nella nostra regione
e su tutta la terra
il bene comune e una pace duratura.

Vergine Maria, Madre della speranza,
ottieni il dono della pace
per la Santa Terra che ti ha generato
e per il mondo intero. Amen

A un anno dal 7 ottobre 2023 la Terra Santa reclama la pace

Il prossimo 7 ottobre sarà trascorso un anno esatto da quel terribile attacco perpetrato da Hamas che ha provocato la morte di 1.200 israeliani, di cui la maggior parte civili, e il sequestro di centinaia di ostaggi. A quell’insensata violenza ha fatto seguito una reazione durissima dell’esercito israeliano nel territorio di Gaza, con pesanti operazioni militari ancora in corso e che ha già provocato la morte di oltre 40.000 palestinesi (soprattutto civili), decine di migliaia di feriti e quasi 2 milioni di sfollati. A ciò si è aggiunta recentemente l’apertura di un nuovo scenario di guerra a Nord, in Libano, contro l’organizzazione paramilitare Hezbollah, con il rischio di trasformare il conflitto locale in uno scontro totale a carattere regionale e non solo.

Mentre la guerra non cessa di produrre i suoi spaventosi effetti e nel frattempo si fa fatica a dare vita a seri negoziati  tra le parti, in uno scenario in cui continuano ad esercitare il loro peso interessi di vario genere e l’interferenza di diverse forze esterne, il 7 settembre scorso centinaia di migliaia di israeliani sono scesi nuovamente in piazza nella capitale, Tel Aviv, e in altre località, per indurre il governo israeliano a firmare un accordo per far cessare il conflitto, dando così il via libera al rilascio degli ostaggi ancora prigionieri nella striscia di Gaza. Le proteste di sabato 7 settembre sono state le più partecipate tra quelle organizzate a più riprese dalla popolazione civile israeliana contraria alla prosecuzione della guerra, confermando la convinzione sempre più diffusa che l’azione militare non sia in grado di salvare gli ostaggi e che l’unica strada da percorrere sia quella di un negoziato che porti al cessate il fuoco.

Seppure le vicende militari di questi ultimi giorni lascino intendere che si è ancora lontani dal poter raggiungere concretamente il cessate il fuoco è evidente l’urgenza che cessi al più presto la violenza. Come ha dichiarato il presidene della CEI, il cardinale Matteo Zuppi, è compito di ognuno di noi non «stancarci di chiedere che tacciano le armi, di pregare perché l’odio faccia spazio all’amore, la discordia all’unione. È tempo di fermare la follia della guerra: ognuno è chiamato a fare la propria parte, ognuno sia artigiano di pace». Il giorno 6 ottobre il Papa si recherà alla Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare per la pace. Per il giorno 7 tutti sono invitati a vivere una giornata di preghiera e di digiuno.

Raffaele Callia

Nuovo corso base di formazione per volontari e operatori pastorali delle Caritas parrocchiali (sessione autunnale 2024)

Ogni persona che desidera impegnarsi a vario titolo nei diversi servizi caritativi dovrebbe maturare la consapevolezza che la fonte primigenia da cui scaturisce qualsiasi azione di prossimità è l’Amore di Dio. Caritas Christi urget nos, ci ricorda San Paolo (2 Cor 5,14): solo se si è realmente conquistati dall’Amore del Signore Gesù il nostro agire è mosso in direzione del prossimo e del bene comune. Per promuovere e far progredire questa consapevolezza, la Caritas diocesana propone anche per il 2024 alcune sessioni formative per nuovi volontari e operatori pastorali delle Caritas parrocchiali. La formazione è parte essenziale e irrinunciabile del volontariato in Caritas e serve a far crescere la testimonianza comunitaria della carità, la quale si sviluppa anche nella misura in cui cresce il numero di persone formate alla carità; vale a dire di testimoni capaci di vivere nella quotidianità uno stile di vita impregnato di carità cristiana.

La Caritas diocesana propone un tipo di formazione che intende favorire la promozione della testimonianza comunitaria della carità. Si tratta di una dimensione essenziale: una delle principali modalità attraverso cui esprimere e realizzare la funzione prevalentemente pedagogica. Inoltre la formazione è un investimento per le comunità in quanto contribuisce allo sviluppo dell’agire Caritas in forme consone ai tempi e ai bisogni (cfr. art. 1 dello statuto), ad ogni livello.

A tale scopo la Caritas diocesana propone una prima sessione per l’anno pastorale 2024-2025 del “Corso base” di formazione, che inizierà lunedì 7 ottobre 2024 presso l’Auditorium del Palazzo Vescovile, dalle ore 15.30 alle 18.30.

A seguire le informazioni per l’iscrizione, le note logistiche e i contenuti dei moduli formativi:

MODULO

TEMATICHE 

DATA

1 Conoscenza dei partecipanti.  Una conoscenza personale su “che cos’è la testimonianza della Carità e che cosa non è; quali sono i motivi che ci spingono a fare volontariato”. “Ogni uomo è una storia sacra”. Lavoro di gruppo a partire da un contributo video.

 

Lunedì 7 ottobre 2024
(ore 15.30-18.30)
2 Cinquant’anni di Caritas, a partire dall’art. 1 dello Statuto (la “prevalente funzione pedagogica”). Testimonianze video di vari direttori e altri protagonisti in 50 anni di servizio. L’ascolto come dimensione propedeutica a qualunque servizio caritativo.

 

Lunedì 14 ottobre 2024
(ore 16.00-19.00)
3 Elementi teologico-pastorali, aspetti costitutivi e identitari sulla Caritas, partendo dalla Sacra Scrittura e dai documenti: Evangelizzazione e Testimonianza della Carità; La Carta pastorale; La Caritas parrocchiale.

 

Lunedì 21 ottobre 2024
(ore 16.00-19.00)
4 L’osservazione del disagio attraverso l’ascolto delle storie di vita. Come ascoltare le richieste, leggere i bisogni e orientarsi negli interventi. L’importanza di lavorare in rete.  Come lasciare “traccia” dell’ascolto delle storie di vita. Il Centro di Ascolto: funzione e compiti (Come testimoniare la carità nella comunità). Spunti per la progettazione socio-pastorale.

 

Lunedì 28 ottobre 2024
(ore 16.00-19.00)
5 L’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse: funzione e compiti. Accenni su Ospoweb e Ospo risorse (Quale aiuto per la comunità; quale animazione possibile). Dal locale al globale, dalla carità alla giustizia: l’educazione alla giustizia, alla pace e alla mondialità (il GDEM, funzioni e compiti). Gestione e rendicontazione amministrativa delle risorse.

 

Lunedì 4 novembre 2024
(ore 16.00-19.00)
6 Ascoltare Osservare e Discernere per animare la comunità. Privacy, tutela dei minori e degli adulti vulnerabili (secondo le indicazioni di Caritas Internationalis e Caritas Italiana). Verifica sul corso e indicazioni su possibili ambiti di impegno per il futuro.

 

Lunedì 18 novembre 2024
(ore 16.00-19.00)
7 Visita ad alcune “Opere segno“ della Caritas diocesana, accompagnati dagli operatori esperti.

 

Data e orario da definire

Clicca qui per scaricare il programma in pdf del corso.

Si chiede agli interessati, preferibilmente segnalati dai propri parroci, di inviare le adesioni alla Segreteria della Caritas diocesana entro martedì 1° ottobre 2024 al seguente indirizzo di posta elettronica: segreteria@caritasiglesias.it; comunicando il nome, il cognome, il numero di telefono e la comunità parrocchiale di riferimento.

La Caritas diocesana

La musica è un importante strumento per promuovere la testimonianza della carità

Sabato 7 settembre 2024, si è tenuta la serata di sostegno al progetto Emporio della Solidarietà, promossa dalla Parrocchia Vergine della Neve di Villamassargia.

Un centinaio di persone ha preso parte all’iniziativa di sensibilizzazione sulle tematiche della solidarietà, nel piazzale della chiesa parrocchiale della Vergine della Neve di Villamassargia. Grazie alla musica d’autore offerta dal gruppo Dagnino & Friends si è potuto riflettere sull’importanza che nel campo della solidarietà, così come avviene nella musica, ciascuno faccia la propria parte per garantire l’armonia del bene comune.

Alla presenza di alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale, di diversi collaboratori parrocchiali e degli Scout della comunità di Villamassargia, il direttore della Caritas diocesana e la referente del progetto Emporio della Solidarietà, insieme al parroco e al sindaco, hanno illustrato ai presenti la finalità di quest’importante servizio, incoraggiando i presenti a rendersi corresponsabili di un impegno e di un’attenzione nei confronti del prossimo che non siano episodici, ma che contribuiscano a generare e a far crescere una cultura della carità come germe di pace e di giustizia sociale.

Quando la Scuola incontra la Caritas

Dopo l’esperienza della visita alla Scuola primaria “Pietro Allori” di Iglesias da parte della Caritas diocesana, avvenuta a gennaio scorso, il progetto di Service Learning “Io voglio esserci” ha avuto un momento importante in occasione del convegno tenutosi il 4 giugno. A conclusione del progetto, riportiamo l’intervista all’insegnante Enrica Ena, referente dello stesso.

Com’è nata l’idea di coinvolgere anche la Caritas diocesana di Iglesias nel progetto di Service-Learning denominato “Io voglio esserci”?
L’idea è stata una conseguenza naturale del lavoro di mappatura delle realtà solidali presenti nel territorio, da cui siamo partiti con l’avvio del progetto. Questa ha reso subito evidente che la Caritas è una realtà fondamentale che lavora proprio nella direzione di ciò che era al centro del nostro interesse. Perciò abbiamo avviato subito i contatti. La bella apertura che abbiamo trovato ha fatto il resto.

Vuoi spiegarci di che cosa si tratta?
Intanto mi sembra importante dire che cosa è il Service-Learning. Si tratta di una proposta pedagogica che unisce il Service (servizio) al learning (apprendimento), che consente agli studenti di appropriarsi degli strumenti culturali e delle abilità sociali con azioni concrete, assumendo un ruolo attivo a vantaggio del contesto nel quale vivono. “Io voglio esserci” è nato come percorso di ricerca-azione all’interno della Formazione sul Service Learning, proposta da “Il cambiamento nasce da dentro”, e sviluppato da una rete appositamente costituita, guidata dall’Istituto Pietro Allori di Iglesias. Il nostro progetto, nello specifico, ha coinvolto la classe 1ª A e le classi 3ª A e 3ª B della scuola primaria di via Roma, guidato dalle coordinatrici delle classi. Con me, le colleghe Maria Francesca Marras e Chiara Pinna. La prima fase ci ha visti impegnati con l’esplorazione dei bisogni fondamentali e delle realtà solidali presenti nel nostro territorio. Di seguito è nato un percorso di approfondimento, grazie al quale i bambini hanno potuto individuare un bisogno di cui occuparsi direttamente, dando vita a un Emporio dei bambini per i bambini. Messo a fuoco il bisogno, abbiamo lavorato per allestire lo spazio-emporio in cui raccogliere donazioni (grembiuli, zaini, materiale scolastico, ecc.) da mettere a disposizione di chi ne ha necessità. Ha preso vita un percorso trasversale che ha coinvolto le diverse discipline. Particolarmente importanti sono stati il lavoro di indagine, le attività utili a preparare e a documentare incontri e visite sul territorio, l’organizzazione di vere e proprie assemblee a cura dei bambini per coinvolgere i compagni dell’intera scuola, la raccolta organizzata delle donazioni, l’organizzazione della giornata finale.

Avevi già avuto modo di conoscere la Caritas in passato?
Avevo una conoscenza molto superficiale, tant’è che più volte mi sono trovata ad affermare che l’incontro con la Caritas mi ha aperto un mondo. Ho conosciuto un impegno straordinario, che coinvolge operatori e volontari di grande sensibilità e attenzione. Le opere-segno presenti nel nostro territorio sono presidi veramente importanti che devono essere conosciute e meritano un impegno diffuso. Quando si vive una situazione di fragilità è molto importante sapere di non essere soli.

Dopo l’incontro degli operatori Caritas a scuola con gli alunni e le insegnanti, i volontari e gli operatori hanno potuto accogliervi nei loro servizi. Che tipo di esperienza è stata? Quali le ricadute a livello didattico?
Quando la Caritas è venuta a scuola, rappresentata da Emanuela Frau e Valentina Diana, il desiderio di andare oltre è nato immediatamente. Davanti ai nostri occhi si è aperta una realtà straordinaria che volevamo conoscere e far conoscere in modo più diretto, visitando proprio le opere-segno. Questa scelta è stata centrale nel nostro progetto, in quanto si sono resi necessari degli incontri di co-progettazione che hanno dato vita a una vera e propria alleanza. Per i bambini, che apprendono dall’esperienza, è stato molto importante recarsi nelle strutture, conoscere gli operatori, ascoltare direttamente dalle loro voci la funzione e l’organizzazione di ognuna, la gestione dei bisogni, e soddisfare, con le domande, le più diverse curiosità. È stata proprio da una di queste visite, quella all’Emporio della Solidarietà, che ha preso vita l’idea dell’Emporio dei bambini per i bambini. Per capirci: il nostro non è stato un lavoro in più. Abbiamo fatto didattica per competenze.

Il 4 giugno è stato realizzato un bel Convegno. Puoi descriverlo brevemente?
Il Convegno è stato per noi la conclusione di un percorso formativo e di ricerca-azione articolato su due anni scolastici, con la guida del Prof. Italo Fiorin, dell’Università LUMSA di Roma. È stata una giornata importante perché siamo riusciti a mettere insieme tutti: le scuole coinvolte nel progetto, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale e dell’Ufficio scolastico regionale, i genitori, gli Enti e le Associazioni che hanno collaborato alla realizzazione dei progetti (oltre alla Caritas, erano presenti Casa Emmaus Società Cooperativa Sociale, l’Associazione Elda Mazzocchi Scarzella di Domusnovas, l’Assessorato ai Servizi Sociali). La cosa più importante è stata la restituzione curata direttamente dai bambini del nostro Istituto (IC “Pietro Allori” di Iglesias) e dai ragazzi della scuola secondaria di secondo grado (Liceo “C. Baudi di Vesme” di Iglesias).

Secondo te, il Convegno potrebbe costituire l’inizio di qualcosa con specifiche finalità a lungo termine?
Sì, preferisco pensarlo come inizio di qualcosa. Il nostro interesse è proprio quello di rendere il Service-Learning una pratica diffusa, perché lavorare pensando gli apprendimenti all’interno di
percorsi significativi a vantaggio della comunità diventi una realtà. Se ogni scuola si impegnasse anche solo a un piccolo progetto in questa direzione, potremmo assistere a un grande cambiamento. Per noi il progetto è solo all’inizio e abbiamo già ipotizzato la sua prosecuzione, estendendo il coinvolgimento ad altre classi, anche oltre la nostra scuola.

Prevedi che in futuro possa proseguire la collaborazione con la Caritas diocesana di Iglesias?
Io me lo auguro. Sono fermamente convinta che il coinvolgimento degli studenti in attività come questa, sin da piccoli, possa costruire sensibilità e attenzione e educare all’impegno per la propria
comunità.

Emanuela Frau