La Caritas diocesana di Iglesias offre da qualche anno il proprio contributo nella lotta alla dispersione scolastica e nel contrasto della povertà educativa, che si fa sempre più insistente nelle comunità del Sulcis-Iglesiente. Nell’ambito dell’iniziativa progettuale denominata “Famiglie che si aiutano”, a conclusione dell’Anno scolastico 2018-2019, la Caritas ha conferito degli assegni di studio agli studenti meritevoli che si sono distinti, pur fra diverse difficoltà, per il loro impegno nella scuola secondaria. Nel mese di maggio tali assegni sono stati conferiti a Sant’Antioco, nella biblioteca del Liceo Scientifico “E. Lussu”, a Carbonia, nella sede dell’IPIA, a Fluminimaggiore e Buggerru, presso le rispettive sedi delle scuole secondarie di primo grado, e a Santadi, presso l’Istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente “S. Cettolini”.
Sabato 6 luglio è stata la volta degli studenti di Iglesias, nell’ambito di un’iniziativa che, in collaborazione con la Società Operaia e Industriale di Mutuo Soccorso, da qualche anno intende associare il conferimento degli assegni di studio a una cerimonia (tenutasi anche questa volta presso l’Aula magna dell’Istituto Asproni), in memoria di due minatori del territorio, distintisi per le loro lotte a tutela del lavoro: Pino Corgiolu (1915-2003) e Michele Loi (1936-2014).
Ad Iglesias gli studenti premiati, individuati dai dirigenti e dai docenti delle rispettive scuole, sono stati in tutto 10 (4 ragazzi e 6 ragazze): 4 dell’I.I.S. IT. Minerario “Asproni” – ITCG “Fermi”; 2 del Liceo Scientifico “Asproni” – Liceo Artistico “Branca”; 2 dell’I.P.I.A “G. Ferraris” e 2 dell’Istituto “C. Baudi di Vesme”. Oltre ai premiati, alla cerimonia erano presenti i loro familiari, alcuni docenti, il direttore e una collaboratrice della Caritas diocesana (Raffaele Callia e Caterina Moro), il neo presidente e il presidente uscente della Società Operaia e Industriale di Mutuo Soccorso (Stefano Corda e Pierina Chessa) e i familiari di Michele Loi (la moglie Rosetta Diana e la figlia Cinzia).
I ragazzi hanno ricevuto ciascuno una pergamena e un assegno del valore di 200 euro, quale riconoscimento per essersi distinti nell’impegno scolastico, ottenendo ottimi voti. L’iniziativa, dal significativo valore pedagogico, mira a far comprendere ai ragazzi l’importanza dello studio come strumento per il raggiungimento dell’autonomia personale, nonché di una formazione valida anzitutto per la vita oltre che per il lavoro.
Come accennato in precedenza, ad Iglesias tale premiazione, grazie all’impulso di un donatore che pur rimanendo nell’anonimato continua a promuovere e sostenere generosamente tale iniziativa, intende fare memoria anche di due iniziatori e principali animatori dell’occupazione delle locali miniere nel 1971, scaturita in difesa di tanti posti di lavoro: Pino Corgiolu e Michele Loi.
Come si legge nella brochure realizzata per la circostanza, in occasione di quell’occupazione “la partecipazione cittadina fu straordinaria. Protrattasi anche in occasione della Pasqua, richiamò in miniera gran parte della città, in una impressionante gara di solidarietà”.
Di origine ogliastrina, Pino Corgiolu dopo l’8 settembre del ’43 fu internato dai tedeschi in Grecia. Rientrato in Italia dopo la guerra si trasferì a Carbonia per lavorare in miniera. Verrà poi assunto dalla Monteponi, presso la fonderia, per poi essere trasferito nella miniera di Campo Pisano. Di lui si legge, nella citata brochure, che fu “punto di riferimento dei lavoratori e avanguardia riconosciuta delle lotte minerarie”. A lui spettò il compito di pronunciare “l’intervento a nome dei minatori nella seduta pubblica che la “Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti della criminalità in Sardegna” (presieduta da Giuseppe Medici) tenne ad Iglesias nel 1970.
Nato e vissuto ad Iglesias, Michele Loi oltre ad essere stato uno stimato lavoratore della Monteponi fu anche un apprezzato sportivo, dedito all’atletica attraverso la Polisportiva Monteponi (detentore per oltre tre lustri del record sardo dei 10.000 metri). Di lui si legge che fu “schivo nell’assumere ruoli di esposizione pubblica [e che] accetterà solo dopo molte insistenze la candidatura al Consiglio comunale di Iglesias, ove siederà nella legislatura 1980-1985”.
Valori quali l’impegno, il sacrificio, la rinuncia, lo studio e la solidarietà riecheggiano nella memoria di questi due testimoni delle lotte minerarie: un lascito importante per le generazioni future ma anche per i tanti giovani che ancora oggi reclamano come punti di riferimento degli autentici e credibili testimoni di vita.
Caritas diocesana