Il giorno 8 Marzo 2023, con la visita alle opere segno, si è concluso il corso base per animatori pastorali delle Caritas parrocchiali della Forania di Iglesias. Erano presenti, per la città di Iglesias, sette persone di quattro parrocchie diverse; una persona di Domusnovas; una persona di Fluminimaggiore e tre persone provenienti dalla Forania di Sant’Antioco (essendo il corso comunque aperto a tutta la diocesi).
L’itinerario formativo si è svolto con cadenza settimanale per un totale di sei incontri; cinque moduli tenuti nei locali del Seminario vescovile e un incontro conoscitivo delle principali “opere segno” presenti in Iglesias: Centro di ascolto “Marta e Maria”, Centro di ascolto “Il pozzo di Giacobbe”, il Servizio di sostegno economico, la Casa di prima accoglienza e il dormitorio “Santo Stefano”, l’Emporio della solidarietà e gli Orti solidali di comunità.
Durante i vari incontri i partecipanti hanno avuto modo di capire meglio che cosa è la Caritas e come opera. Partendo dal presupposto che ogni persona è una storia sacra e proprio per questo è degna di essere accolta, ascoltata e aiutata, si è poi arrivati a scoprire le radici dell’ascolto nella Parola di Dio e ci si è confrontati con alcuni documenti della Chiesa italiana: Evangelizzazione e testimonianza della Carità; Da questo vi riconosceranno (la Caritas parrocchiale) e Lo riconobbero nello spezzare il pane (La carta pastorale). Questi documenti hanno rimarcato come la parrocchia, anche con l’aiuto della Caritas parrocchiale, debba diventare un luogo familiare che aiuta a portare nelle case della gente l’amore di Dio attraverso la testimonianza comunitaria della Carità, facendo in modo che i poveri siano i primi insegnanti: «Prima di essere Chiesa per i poveri, ci è richiesto di essere Chiesa con i poveri e soprattutto Chiesa povera» (Da questo vi riconosceranno, n. 26).
Quanti hanno partecipato al corso hanno avuto modo di conoscere, attraverso alcuni testimoni che già operano nei servizi segno, che cosa è un Centro di ascolto e come si svolge il volontariato. Inoltre, hanno avuto modo di capire meglio che cosa fa la Caritas anche attraverso l’Osservatorio delle povertà e delle risorse, uno strumento che la Chiesa diocesana si è dato per far conoscere a tutta la comunità le varie forme di povertà presenti sul territorio e far sì che si possano programmare, attraverso le risorse presenti, dei percorsi idonei per promuovere un cambiamento di mentalità e di contrasto delle povertà.
Anche l’attenzione ai minori e le persone vulnerabili è stato un argomento sul quale abbiamo avuto modo di riflettere secondo le indicazioni date dalla Santa Sede, da Caritas Internationalis e da Caritas Italiana. Si tratta di temi particolarmente delicati rispetto ai quali bisogna prestare la massima attenzione, soprattutto per la presenza nei vari servizi di persone vulnerabili, facendoci ricordare che chi viene a chiedere aiuto è Cristo stesso che si fa presente attraverso i poveri e gli ultimi.
In conclusione, quanti hanno partecipato hanno espresso un giudizio più che favorevole su tutto l’itinerario e hanno sottolineato che gli argomenti trattati erano poco conosciuti o sconosciuti del tutto. Hanno inoltre chiesto di poter partecipare in seguito ad altri incontri formativi su alcuni argomenti che hanno interessato maggiormente e che non è stato possibile sviluppare (trattandosi appunto di un corso base). Inoltre, hanno auspicato che tanti altri possano partecipare in futuro a dei percorsi formativi per essere davvero più sensibili verso l’accoglienza e il sostegno ai più poveri.
Anche l’équipe che si occupa di formazione in seno alla nostra Caritas diocesana ha espresso un giudizio molto soddisfacente per come è andato l’itinerario. L’augurio è che ai prossimi itinerari formativi molte più persone possano formarsi e coinvolgere di più le rispettive comunità alla testimonianza della carità. Così facendo ciascuna Caritas parrocchiale assume «il compito di suscitare proposte intelligenti ed efficaci volte a favorire la comprensione e l’attivazione del collegamento vitale tra l’annuncio della Parola, la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della carità; in altre parole si pone al servizio della crescita di una pastorale unitaria e organica tra catechesi, liturgia e carità» (Da questo vi riconosceranno, n. 31).
È in questo modo che la Caritas parrocchiale assume una piena consapevolezza del proprio ruolo pedagogico per la comunità, animandola alla testimonianza della carità.
Aldo Maringiò