Ubicato ad Iglesias in via Tangheroni numero 3, di fronte alla preesistente Casa di prima accoglienza Santo Stefano, il Dormitorio della Caritas diocesana di Iglesias continua a svolgere un servizio prezioso per le persone più bisognose di un luogo di primo riparo e protezione, dove poter provare a ricostruire un percorso di effettiva autonomia.
Queste le tappe più importanti di un servizio forse ancora poco conosciuto. La Caritas di Iglesias, impegnata da moltissimi anni nel settore dell’accoglienza e della cura verso i soggetti più deboli, in convenzione con il Comune d’Iglesias dal 1° dicembre 2008 al 30 giugno 2009 portò avanti un intervento a bassa soglia rivolto ai senza tetto e ai senza dimora del territorio, garantendo a questi un riparo notturno e una prima colazione. La Caritas diocesana mise a disposizione una casa con dieci posti letto, soggiorno, cucina, lavanderia e doppi servizi, con ambienti separati per uomini e donne. Per garantire la realizzazione del progetto si avvalse della collaborazione della Cooperativa sociale “Orsa Minore”, che assunse il personale necessario per la realizzazione del progetto: un custode e un addetto alla pulizia dei locali. Questo progetto fu chiamato “Un tetto anche per noi”. Terminato questo “progetto a tempo”, il bisogno e l’esigenza del servizio-dormitorio non venne comunque a mancare; la Caritas per non lasciare un “vuoto” in maniera informale e grazie al solo apporto del volontariato, continuò per qualche mese nell’offerta di questo servizio.
Dal gennaio 2010 al giugno 2017 il progetto del Dormitorio ha usufruito di finanziamenti regionali nell’ambito del PLUS, in particolare del programma di contrasto alle povertà estreme, grazie al progetto denominato “Né di freddo né di fame”, che oltre alla Caritas e alla Cooperativa Sociale Millepiedi, aveva come partener il Comune di Iglesias, Ente capofila del PLUS per il Distretto d’Iglesias. Dal luglio 2017 fino ad oggi, invece, il Dormitorio è finanziato sia da un contributo regionale sia dai Fondi CEI 8xmille.
Nel corso degli anni si sono resi necessari dei lavori di ristrutturazione e ampliamento dei locali, che hanno accresciuto la disponibilità dei posti letto e un ampliamento del personale, con l’introduzione di un educatore professionale che coordina l’équipe, proprio perché si è ritenuto necessario apportare un costante monitoraggio professionale e di qualità; inoltre dal 3 maggio 2014 si è cominciato a offrire agli ospiti del dormitorio il pasto caldo serale. Accanto al servizio degli operatori sociali in organico per la gestione dell’attività, la Caritas si avvale anche della collaborazione di due operatori volontari per l’accompagnamento di alcuni ospiti che la mattina svolgono delle attività lavorative quali orto e manutenzione della casa.
L’obiettivo di un servizio a bassa soglia come il Dormitorio è quello di arrivare al cosiddetto “sommerso”, ovvero di avvicinare quei soggetti non conosciuti dai servizi. Il lavoro nella bassa soglia significa un cambiamento nel modo di lavorare tanto a livello organizzativo quanto a livello psicologico, dove l’obiettivo diventa non tanto la soddisfazione di una richiesta, quanto l’individuazione di una domanda che difficilmente sarebbe arrivata. Il Dormitorio offre una risposta primaria al problema dell’accoglienza abitativa: difficoltà che favorisce i processi d’emarginazione, isolamento e solitudine, soprattutto nelle persone appartenenti alle fasce più deboli (i senza dimora, gli alcoolisti, i tossicodipendenti, i malati psichiatrici, gli stranieri in difficoltà e gli ex detenuti). Si pone, inoltre, la finalità di aiutare le persone nel cammino di cambiamento dei propri comportamenti, soprattutto quelli a rischio sociale e sanitario, al reinserimento lavorativo e al ricongiungimento familiare. Tutto questo secondo lo stile dell’accoglienza e dell’ascolto, tipico della Caritas.
Il Dormitorio è aperto tutto l’anno e dispone di 14 posti letto. Agli ospiti sono forniti materiali di prima necessità quali: doccia schiuma, shampoo, schiuma da barba, detersivi, asciugamani, cambi lenzuola e farmaci di prima necessità. Vengono ospitati uomini e donne, italiani e stranieri, in situazione di disagio abitativo e in stato d’emarginazione sociale. Si può accedere alla struttura su richiesta dei Centri di ascolto Caritas presenti in Diocesi e su proposta dei Servizi Sociali dei Comuni. Gli operatori di turno valutano e accettano (soprattutto nelle giornate invernali) anche richieste d’ospitalità da parte di persone che dovessero giungere spontaneamente al servizio. Il loro compito, in ogni caso, è quello di inviare la persona al Centro di ascolto per formalizzare l’ingresso.
Ad oggi sono state accolte 345 persone: 266 di nazionalità italiana e 79 di nazionalità straniera.
Simona Canzoneri