“Non stanchiamoci di fare il bene” (Gal 6). Il messaggio del Vescovo delegato per la Quaresima e la Pasqua

Accogliendo quotidianamente l’invito quaresimale alla conversione, ognuno di noi può sperimentare quanto sia necessario l’impegno di perseveranza nel bene.
Riusciamo a capire con immediatezza quanto sia bene per ognuno di noi essere disponibili e contribuire al bene dei fratelli intorno a noi e non cedere alla tentazione, tanto presente anche nel mondo d’oggi, “di pensare più all’avere che al donare, più ad accumulare che a seminare il bene e condividerlo”.
Quando ci capita, anche occasionalmente, di aprirci all’amore verso gli altri, il Signore ci dà la grazia di sperimentare la gioia e la libertà interiore che ne scaturiscono. Sono i primi frutti gratuiti che derivano in noi dall’imitazione di Dio, sempre aperto all’amore verso ogni uomo.
Purtroppo, a causa della nostra debolezza, ci capita anche di fare esperienza di un’altra tentazione, quella della stanchezza.
La testimonianza di Gesù nella sua Pasqua ci aiuta a capire quanto sia importante reagire a questa tentazione e impegnarci con perseveranza a vivere nella carità concreta, operando il bene verso tutti, sempre.
“Solo l’impegno a seminare il bene per gli altri ci libera dalle anguste logiche del tornaconto personale e conferisce al nostro agire il respiro ampio della gratuità, inserendoci nel meraviglioso orizzonte dei benevoli disegni di Dio”.
Preghiamo perciò il Signore ogni giorno di questa Quaresima perché ci aiuti a vincere ogni stanchezza e a superare la tentazione di rinchiuderci nel nostro egoismo.
Non stanchiamoci di chiedere sinceramente perdono ogni giorno per la nostra grettezza. Sperimenteremo ogni giorno la grazia della pace che tanto desideriamo quando guardiamo ai problemi del nostro mondo.
Non stanchiamoci di fare il bene nella carità operosa verso il prossimo, per prenderci cura di chi ci è vicino, per farci prossimi a quei fratelli e sorelle che sono feriti sulla strada della vita. Potremo sperimentare la gioia della Pasqua, giorno dopo giorno.
Chiediamo a Dio la paziente costanza dell’agricoltore (cfr Gc 5,7), per non desistere nel fare il bene, un passo alla volta, con la certezza, che ci viene dalla fede, che , “se non desistiamo, a suo tempo mieteremo e otterremo i beni promessi, per la salvezza nostra e altrui” (cfr Eb 10,36; 1Tm 4,16).

+ Giovanni Paolo Zedda
Vescovo delegato per il servizio della carità (CES)